ARIANNA PORCELLI SAFONOV
forlimpopoli
9 GIUGNO 2023
ANNULLATO
lido di savio
5 LUGLIO 2023
Coming soon
berceto
9 LUGLIO 2023
Coming soon
montappone (fm)
29 LUGLIO 2023
Coming soon
PROGETTI
FIABAFOBIA
Monologhi
Dai serpenti, ai ragni, all’aereo, alle malattie veneree, dalla pandemia alla socialità: la paura pilota l'evoluzione umana e non va affatto bene. Fiaba-fobia è il nuovo progetto live di Arianna: una collana di racconti che indaga sulle fobie che accompagnano la nostra persona, a volte per tutta la vita, a volte più dei parenti.
Monologhi e jazz
8 monologhi inediti impreziositi dalle musiche dal vivo di Renato Cantini e Michele Staino e dei loro settecento strumenti sul palco. 8 ritratti di persone normali alla deriva, 8 mini-film da immaginare, le Omeophonie sono fiabe per adulti in cui la morale torna di moda perché fa ridere, perché insegna, perché cura. Come le fiabe. Come il Jazz.
consigli di bellezza per periferie
Monologhi
Come ha fatto la campagna a diventare una periferia appetibile? Semplice: si è spopolata e ha smesso di essere un luogo dove si lavora. Come possono, le periferie urbane diventare epicentri di nuovi stili di vita sostenibili ed innovativi senza esser presi d'assalto dai rivalutatori?! Ecco i consigli per quartieri marginali e buoni motivi per trasferircisi. Scritto e vissuto da Arianna Porcelli Safonov
fottuto appennino
Trekking & Reading
Il format di passeggiate col pubblico: Arianna ci accompagna alla scoperta dei crinali appenninici, con un ciclo di trekking progettati su percorsi ad anello. Sei chilometri con sei tappe in cui Arianna legge estratti di Fottuta Campagna e di altri testi dedicati alla vita nei boschi.
Fottuto Appennino è un format a numero limitato di posti.
Monologhi
Un progetto composto da quattro monologhi scritti da Arianna e dal contributo di Claudio Silighini col suo reportage lungo la Via dei Balcani.
Scritto per far ridere ed indignare ma soprattutto per comprendere il rapporto tra l'uomo contemporaneo ed il fenomeno della Migrazione.
LIBRI
Nel 2008 Arianna attiva il blog di Madame Pipì, un contenitore di racconti e brevi invettive contro i drammi di costume sociale della nostra epoca.
Dal 2014 scrive libri per Fazi Editore: Fottuta Campagna (2015), una collana di racconti sull'esperienza di vita di Arianna in cima agli Appennini tra Lombardia e Liguria molto distante dalla surreale moda contemporanea del Green.
Il secondo libro è Storie di Matti (2017), un intenso viaggio tra le persone perbene ammalate di società odierna nel loro giorno di crisi universale. Una riflessione cinica e tenera sulla nostra epoca contemporanea che vorrebbe obbligarci al contenimento, a ricordarci i tempi malsani pre-Basaglia.
FOTTUTA CAMPAGNA
Quante volte vi è capitato di desiderare di mollare tutto per trasferirvi in campagna e tornare all’agricoltura?
E se siete immuni da questo sogno ecologico maldestro, quante persone conoscete che vorrebbero aprire un agriturismo, un’azienda biologica o avere il caminetto, l’orto e la camera da letto che affaccia su valli incontaminate?
Ma soprattutto quante di queste persone hanno realizzato questo progetto con gioia e tranquillità?
Campagna: se molti la sognano ma pochissimi ci vanno a vivere, ci sarà un motivo?
Si. Anzi, ce ne sono molti, tutti validissimi e fedelmente trascritti in questa raccolta di resoconti dell’esperienza tragicomica che Arianna ha vissuto in prima persona.
Appena trentenne, ipnotizzata dal fuoco fatuo del mondo biologico e ammalata di Depressione Urbana, Arianna decide di affittare un fienile sperduto tra le colline pavesi appena prima degli Appennini, e di trasferircisi da sola.
Dal primo giorno del suo “suicidio ecologico”, capisce però che il trend del Green non è esattamente quello raccontato nei bistrot biologici di città dove comprava il vino naturale e le polpettine di grano saraceno.
Mentre crolla miseramente l’illusione che il mondo biologico sia patinato e chic, entrano in punta di piedi storie e personaggi indimenticabili, coraggiosi e drammaticamente comici che aiutano l’autrice a stilare un vero e proprio manuale di sopravvivenza per sottomettere la grande massa verde.
STORIE DI MATTI
Che ci capiti o no di vederli, i matti sono tra noi. Per strada, alle poste, ai matrimoni. Sono moltissimi e forse più pericolosi di quelli di una volta rinchiusi in manicomio: hanno solo cambiato i connotati.
I matti della porta accanto sono un movimento sempre più evidente e distruttivo. Quelli malati di socialità sono a briglia sciolta all’apericena o in fila dal nutrizionista. La loro versione 2.0 è composta per la maggior parte da persone dichiarate normali, pregevoli, da conoscere, imitare o invitare alle feste. Ma la cosa che più ghiaccia il sangue è la loro evoluzione. I matti odierni non solo si sono inseriti nel tessuto sociale come se niente fosse, ma sono riusciti a piazzarsi ai piani alti dei grattacieli o dei governi. Oppure sono in vestaglia ad annaffiare i cespugli di bosso nel nostro pianerottolo ogni mattina alla stessa ora, sono in fila con noi al supermercato, pronti a linciarci se chiediamo di passare avanti perché abbiamo solo il detersivo da pagare. O, ancora, sono nel nostro letto da vent’anni. I nuovi pazzi sono i nostri sindaci, i nostri tabaccai, nostra moglie, nostro marito, il nostro amministratore delegato, l’amica di nostra figlia o semplicemente il tipo che ci siede accanto in treno.
I pazzi sono tra noi e hanno un sacco di like.
ECO DI BERGAMO
Intervista
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